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A palazzo Contarini Polignac di Venezia gli arredi inclusivi dell’anima “rossa”

Dal 9 al 13 giugno il design sociale made in Russia fa tappa per la prima volta in Italia. Sabato l’inaugurazione della mostra “Biblioteca 2018 di architettura, design e artigianato russo”

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A palazzo Contarini Polignac di Venezia gli arredi inclusivi dell’anima “rossa”

Sono partiti dalle botteghe moscovite macinando oltre 2.500 chilometri. Portano la firma dei maggiori designer russi dei nostri tempi, la lavorazione dei loro artigiani locali e la soddisfazione di chi, in patria, se li è goduti assieme a un buon libro. Perché negli ultimi anni questi oggetti inclusivi hanno rivoluzionato l’architettura degli spazi sociali e delle biblioteche di Mosca.

Gli arredi urbani dall’anima “rossa” sono sbarcati a Venezia. E da questo sabato potranno essere toccati con mano per la prima volta. Li ospiteranno i magazzini veneziani di palazzo Contarini Polignac. “Biblioteca 2018 di architettura, design e artigianato russo” è il nome della mostra, organizzata dal governo di Mosca in occasione dell’esposizione internazionale d’architettura della Biennale di Venezia, con la collaborazione di studio d’architettura Asadov, dipartimento degli Affari economici esteri e internazionali di Mosca, Club of industrial desingners e Season project.

L’esposizione, integrata al festival Design.Ve, suggerirà a visitatori e specialisti nuove soluzioni d’arredo per gli spazi sociali urbani, facendo di Mosca un nuovo fulcro della comunità architettonica e artistica. Lo farà gratuitamente dal 9 al 13 giugno, dalle 10 alle 18. Con discussioni degli esperti, escursioni tematiche, presentazioni e master class. Ma anche foto delle biblioteche più importanti della capitale russa e progetti dei giovani architetti che hanno determinato la loro riqualificazione.

«Prima non avevamo l’industria degli oggetti di interior design e li compravamo dall’estero – racconta la curatrice Tatiana Verevkina del Club of industrial designers -, oggi la situazione è capovolta, i nostri professionisti sono all’altezza dei designers mondiali sia a livello estetico che qualitativo. Il nostro è un Paese che ama creare oggetti con le proprie mani mettendoci dentro la sua anima. Perché queste sono opere con un’anima: quella della nostra Russia».

Le introdurranno al vernissage di sabato 9 giugno insieme a lei, Evgeny Dridze, capo dipartimento per le relazioni economiche esterne ed internazionali di Mosca, Vladimir Filippov, vicecapo del governo di Mosca e del dipartimento culturale, Luca Battistella, consigliere delegato del Comune di Venezia, Luca Berta, fondatore socio di Venice art factory e organizzatore di Design.Ve. E alla presentazione delle 19, con successivo dibattito, l’intervento di esperti d’architettura e biblioteche come Anna Sazhinova, Ivan Khodyrev, Olga Sergeeva, Anna Luchinina e Oleg Zhadenov. In programma anche workshop interattivi in giardino con Margarita Kazarina.

Domenica 10 giugno, da mezzogiorno, è tutta dedicata a dibattiti di esperti e professionisti del design, a cui si aggiungeranno gli italiani Roberta Bartolona, Giulio Mangano e la presentazione finale del libro “Metaphysics of Venice” del filosofo e storico d’arte Gleb Smirnov.

Tutto è partito nel 2016, con il tentativo dell’assessorato alla cultura di Mosca di arricchire la sua città di un unico sistema centralizzato per le biblioteche, che potesse connettere, ad esempio, quelle di Leninskaya, Mgu, Turghenev, quella per i bambini e quella dei brevetti e delle tecnologie. Perché da semplici depositi si trasformassero in centri culturali locali, di attrazione per gli abitanti, con un approccio funzionale e moderno allo spazio pubblico.

Ognuna avrebbe dovuto dotarsi di bar, centri per bambini e auditorium per concerti, presentazioni e masterclass, preservando il ruolo cardine di biblioteca. Un gruppo di trenta architetti si è messo in gioco, prendendo ognuno in carico una delle 30 biblioteche della città da restaurare secondo queste direttive.

È da qui che nascono e provengono gli oggetti di design inclusivi. Elementi d’arredo capaci di comporre il puzzle della “biblioteca perfetta”, che propone nuovi modi di pensare, di comprendere il mondo e di cercare soluzioni. Un luogo ideale dove l’architettura, il design e l’artigianato assicurano dignità e benessere a ogni suo visitatore.
Sinergia già messa a segno nella “Library of design” che ha trasformato la biblioteca 95 di via Polymer a Mosca.

«L’obiettivo del progetto, arrivato fin qui, è quello di coinvolgere i partecipanti nel dialogo con i direttori delle biblioteche e i committenti – spiega la curatrice – e di trovare le migliori soluzioni per la propria biblioteca. Un progetto unico perché unisce aspetti economici, richieste dei cittadini, contesto sociale reale e la fattibilità delle realizzazioni».
E per farlo si uniranno gli sforzi di studi d’architettura, di design e di botteghe di progettazione specializzate nella produzione in serie di oggetti di decorazione e arredamento. Tutti con esperienza di progettazione e realizzazione all’interno delle moderne aree metropolitane russe. In piena linea con “freespace”, tema di questa Biennale d’architettura.

«Abbiamo costruito l’immagine della biblioteca ideale, quella d’architettura, design e artigianato russo – dice il Club dei designer industriali -, perché da un lato questo progetto riflette la nostra visione, dall’altro analizza il fenomeno esistente della biblioteca in termini storici, culturali e sociali, con un focus sul fondo bibliotecario».

L’esposizione è anche tappa dell’itinerario di Design.Ve, il festival veneziano del design che accompagna gli interessati lontano dalle più battute rotte turistiche, verso edifici storici, monasteri nascosti, boutique di design e gallerie private. “Biblioteca 2018 di architettura, design e artigianato russo” è quindi presente sulla mappa di Design.Ve, nell’area dei centri culturali di Dorsoduro, al civico 847.

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