8 Marzo dedicato a te, amica che abiti nel tuo letto in una casa di riposo.
Se lì, da anni e hai riposato tanto. Non sai più dove sei e certo non partirai per la Svizzera per dire basta al tuo riposo.
Di bello c’è che sei invisibile, nessuno ti vede, a parte il personale della tua residenza.
Chi si ricorda di te? Non lo sai e non lo so.
Ti dedico questi pochi versi
Le tue mani
le tue mani lisciano ciocche di capelli grigi
sul dorso della pecora addormentata
e i tuoi occhi indagano la crocchia di tua madre
sulla nuca forcine d’osso raggruppate fra trecce esili
usurate dal tempo
bela la pecora con voce di madre dimenticata
macchia ammuffita quel volto
che non vuoi davanti
eppure t’ama nonostante te
muffa sgualcita sui capelli radi
a obliare i piedi che vanno lontano.
Andreina Corso