Albert Gardin, presidente del «Governo veneto», ha detto: «Sarà per i veneti un giorno importante di festa, che non dovrà essere guastato da interventi di polizia inopportuni di identificazione dei presenti. Molti veneti saranno spontaneamente in piazza San Marco, per onorare il ritrovato spirito della nostra storia».
«Spontaneamente» è la chiave di lettura per evitare che l’happening possa essere etichettato come momento organizzato politicamente provocando l’immediata identificazione dei presenti con segnalazione in Procura.
Nessuna kermesse organizzata, niente bandiere di partito. Chi vuole venire oggi in Piazza San Marco lo fa come gesto «individuale e volontario».
Dice l’avvocato Alessio Morosin, leader di «Indipendenza Veneta»: «Due nostri esponenti si sono incontrati con il questore Roca e hanno spiegato che non abbiamo organizzato nulla, però sappiamo che tantissimi militanti andranno in piazza con la famiglia e i bambini per celebrare una ricorrenza civile e religiosa».
Risponde Orsoni: «Se c’è qualcuno che vuol venire in Piazza San Marco niente da ridire, purchè non disturbi, nessuno deve appropriarsi del nostro patrono. San Marco va rispettato e per celebrarlo bisogna fare le cose come si conviene, da protocollo».
Nella speranza che oggi tutto si svolga pacificamente, nonostante quello che viene recentemente percepito come un attacco dello Stato all’ideologia “Venetista-separatista”, sia pur smontato dal Tribunale della libertà che sta scarcerando gli indagati, il dettaglio beneaugurante che su Venezia c’è un bellissimo sole.
Paolo Pradolin
[25/04/2014]
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