Report, su Raitre, di Milena Gabanelli, ha parlato di caffè all’acqua sporca, filtri che non vengono puliti e miscele di bassa qualità dei bar italiani, di intromissioni delle aziende del caffè nelle politiche economiche dei bar, del rinnovo di oltre 350 poltrone e dei cda delle più grandi società partecipate dallo Stato come Eni, Enel, Poste Italiane, Terna e Finmeccanica.
Ma quello che tutti attendevano (da settimane, ormai) era il servizio sull’amministrazione Tosi a Verona, sulla sua Fondazione «Ricostruiamo il Paese» e sulla presunta esistenza di un video hard che conterrebbe immagini imbarazzanti per il sindaco di Verona, video che potrebbe essere usato per ricattare il primo cittadino.
Report, alla fine, ha messo in onda l’inchiesta giornalistica di Sigfrido Ranucci sul sindaco leghista di Verona, e cioè il servizio fa discutere da settimane.
Milena Gabanelli ha raccontato il punto di vista della redazione, dopo che il 21 febbraio Tosi, in una conferenza stampa, aveva indicato un suo giornalista come autore di un’inchiesta che avrebbe voluto costruire prove false nei suoi confronti, producendo audio e video nei quali Sigfrido Ranucci – co-autore di Report – si dice disposto a pagare per entrare in possesso di un filmino compromettente.
«In 17 anni non abbiamo mai pagato nessuno e non lo avremmo fatto neppure stavolta», ha detto la Gabanelli ieri sera. Le due persone che hanno registrato l’incontro con il giornalista di Report, il cantante leghista Sergio Borsato e Massimo Giacobbo, non sapevano che anche Ranucci si era munito di telecamera. Report ieri ha così trasmesso il video che nessuno aveva ancora visto, l’incontro tra Ranucci e Borsato prima dell’arrivo di Giacobbo. E’ Borsato a parlare molto, di tangenti anche a Finmeccanica, forse per rendere più credibile la trappola che ha preparato per Ranucci, e tira in ballo la moglie di Flavio Tosi, Stefania Villanova, dirigente della Sanità alla Regione Veneto. E dice al giornalista che per ottenere il video scandaloso in possesso di Giacobbo bisogna pagare.
L’inchiesta di Report è proseguita con la testimonianza di un ex dirigente provinciale della Lega che assicura di aver visto alcuni fotogrammi del video hard che metterebbe in imbarazzo Tosi, ed è poi continuata con l’intervista, fatta qualche tempo fa, a Marco Giorlo, assessore allo Sport di Verona, che si è dimesso 5 giorni fa. Perché quelle dimissioni? «Solo fango su di me», ha detto Giorlo.
Si parla poi della fondazione del sindaco di Verona e di sue vicinanze con alcune famiglie importanti nel campo dell’imprenditoria dalle origini dubbie, di cene in cui si sarebbe parlato di smaltimento dei rifiuti, e di costruzioni edilizie.
Del filmino compromettente su Flavio Tosi non vi è traccia, comunque, così, alla fine, nessuno può confermare la sua reale esistenza. Quello che appare certo, invece, è che Report non ha mai pagato per acquisirlo.
Redazione
[08/04/2014]
Riproduzione vietata