Come previsto, la piscina riservata di domenica alle donne per favorire l’integrazione di quelle di religione musulmana ha provocato proteste, e proteste contro le proteste.
Momento clou delle agitazioni dopo la fascia oraria di nuoto che terminava alle 10, quando militanti di Forza Nuova hanno alzato lo striscione “Noi in piscina e voi tornate alla medina”.
Una quarantina gli aderenti a Forza Nuova che avrebbero voluto protestare anche più ‘vivacemente’ ma sono stati subito fermati dai poliziotti, schierati in tenuta anti-sommossa, che li hanno tenuti sul prato, a una cinquantina di metri di distanza dall’ingresso della piscina. Gli attivisti hanno intonato l’Inno di Mameli sventolando le bandiere dell’Italia e di appartenenza.
Alcuni momenti di tensione quando i militanti di Sel hanno invitato i manifestanti di destra ad andare a casa e a lasciare la città: «Venezia è antifascista, andate via di qui».
L’apertura per due ore alla domenica mattina della piscina comunale di Mestre alle sole donne di ogni etnia, anche per agevolare la sua frequentazione da parte di musulmane, continua ad essere motivo di protesta.
L’assessore comunale Tiziana Agostini ha nuovamente ribadito oggi che l’iniziativa ha un valore “di integrazione e confronto” anche a favore della frequentazione della piscina “da parte di donne che hanno subito mutilazioni fisiche e che hanno pudore a mostrarsi indistintamente al pubblico”. “Lo sport – ha aggiunto – e uno strumento di confronto tra tutti e tutte”
Redazione
[18/05/2014]
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