Anche per il 2015 le donne vanno in pensione a 57 anni e 35 di contributi, se vogliono. L’assegno per la pensione, però, sarà calcolato interamente con il metodo contributivo.
E’ indubbio che, a causa delle troppo stringenti norme sttuali, si stiano moltiplicando le spinte a introdurre elementi di flessibilità sui requisiti necessari per lasciare il lavoro.
Così, una circolare che dovrebbe essere diffusa oggi dall’Inps, dovrebbe chiarire che vengono riaperti i termini per quella che è conosciuta come «opzione donna».
Con l’opzione donna, vi è la possibilità per le lavoratrici dipendenti con 35 anni di versamenti di ritirarsi a 57 anni (58 per le lavoratrici autonome) ma con un importo della pensione inferiore perchè calcolato interamente col sistema contributivo, anziché col retributivo, che significa una pensione pari al 70% dello stipendio con 35 anni di contributi.
L’opzione donna, che dovrebbe essere scaduta ieri ma che oggi dovrebbe avere la riapertura dei termini per il 2015, era stata introdotta nel 2004 dall’allora governo Berlusconi.
Inizialmente erano state poche centinaia le lavoratrici che lo avevano scelto, ma poi, dopo il ciclone Fornero, che ha cancellato le pensioni di anzianità e aumentato bruscamente l’età per la pensione di vecchiaia, il numero di domande all’Inps si è impennato.
Le donne che vanno in pensione a 57 anni e 35 di contributi, al momento, lo fanno grazie a questa opzione.
Mario Nascimbeni
01/12/2014