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Sarah Chrisman, una donna Vittoriana. La nostra intervista a Sarah che ha scelto di vivere come nell’800 (II)

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Di questi tempi c’è un esigenza nel rivendicare la propria femminilità anche attraverso il modo in cui una donna si veste. Sei d’accordo?
Sono d’accordo che stiamo, in generale, alzando il livello dello stile delle donne. Penso sia un bene per le donne celebrare la propria bellezza femminile. Non dobbiamo vestirci come se fossimo delle versioni di minor importanza degli uomini: è meglio che ci vestiamo come una versione superiore delle donne.

Il tuo libro, “Victorian Secrets” è ben scritto, spiritoso, divertente, pieno di nozioni interessanti e avventure irresistibili. Quando ti è venuta l’idea e sapevi già che tipo di stile utilizzare?
Mi fa piacere che ti sia piaciuto il mio libro! L’ho scritto perché continuavano a farmi sempre le stesse domande ogni volta che uscivo di casa. Ho notato che le persone hanno curiosità verso i corsetti e l’età Vittoriana, e un libro sembrava il modo migliore per raggiungere il maggior numero di persone in un modo che potesse essere coinvolgente. Dal momento che ho iniziato ad indossare il corsetto 24 ore al giorno 7 giorni su 7 per un anno, mi sono sentita di avere abbastanza esperienza da poter scrivere un libro. Mi ci sono voluti sei mesi per prepararlo.
Ho notato che molti dei libri del 20esimo e 21esimo secolo (e anche i film) tendono a concentrarsi e a denigrare la cultura e la tecnologia del passato. Nelle fonti narrative e in quelle saggistiche troviamo dei commenti esaustivi riguardo a quanto il passato fosse (presumibilmente) ignorante e pieno di scomodità, e quanto invece sono (presumibilmente) migliorate le cose ora. Nel mio libro ho voluto evitare questo tipo di atteggiamento. Ho deliberatamente scelto di scrivere in uno stile ispirato al modo in cui i cronisti moderni hanno scritto e parlato del passato, ma invertendo il modo. Invece di sminuire i dettagli del 19 ° secolo per esaltare quanto meravigliosa sia l’era moderna a confronto, ho cercato di sottolineare quanto scomodo il mondo moderno possa essere effettivamente e gettare luce su alcune delle parti migliori del XIX secolo.
E’ difficile far colpo nel mondo dell’editoria per uno scrittore esordiente, ma volevo che questo fosse un libro che potesse vedere tutto il mondo. Per due anni, ho fatto delle copie individuali ricopiandole a mano e vendendole nelle botteghe locali o attraverso un piccolo sito internet. Rilegare i libri è stato un processo che ha comportato 27 passi, e per ricopiare ogni copia ci è voluto tra le 4 e le 5 ore (durante il corso di 3 giorni, perché dovevo attendere che la colla asciugasse in ognuno degli step di rilegatura). Ho stampato le singole copie del testo su una stampante laser che ho comprato da un’azienda che la stava buttando via. Poi ho ripiegato ogni singola pagina a mano e le ho legate assieme con una tradizionale rilegatura in osso, le ho in seguito unite e cucite insieme con un filo apposito. Anche fare la copertina ha comportato una serie di elaborati steps. Dopo due anni che avevo venduto oltre 200 copie in 13 diversi paesi con questo metodo avevo difficoltà a star dietro agli ordini che mi venivano richiesti. Dopo che sono riuscita a trovarmi un agente con la volontà di far conoscere la mia storia, lei mi ha presentato alla Skyhorse Publishing che ora produce il libro.

Che libro consiglieresti alle persone che vogliono saperne di più riguardo all’età Vittoriana?
Mi sono sempre piaciute le fonti primarie, cioè ricerche su materiali che provengono proprio dal periodo preso in esame. Alle persone suggerirei di iniziare con i propri interessi e cercare dei documenti vittoriani che riguardano quel specifico ambito d’interesse. (Conviene anche perché molti ormai sono fuori copyright e li si possono trovare tranquillamente su Google Libri). Se ti piace andare in bicicletta, leggi i magazine del 19esimo secolo che ne parlano come “Le Vélo” oppure “Outing”. Se sei amante della tecnologia, dai un occhio alle riviste scientifiche dell’epoca; o se ami i racconti di mistero prova a leggere le opere di uno scrittore dell’epoca come Wilkie Collins. Le persone in epoca vittoriana avevano interessi che variavano altrettanto ampiamente come quelli delle persone del 21 ° secolo, e partendo da uno di propria passione si può usarlo come quadro di riferimento per esplorare il periodo.
Un libro moderno, invece, che dà un quadro generale dell’epoca Vittoriana è di A.N. Wilson “The Victorians”. Mi piace Wilson perché ha un approccio molto imparziale. E ‘allettante per uno scrittore sia divinizzare o denigrare un soggetto, ma Wilson riesce a presentare in maniera sia affascinante che sinistra gli aspetti della storia.

Sara Prian

[24/11/2013]

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Sarah e Gabriel Chrisman Washington

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