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Roger e Sara, emozioni & vittorie

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TENNIS | Palla smorzata di risposta. Si può fare? Davvero? La risposta è “si” se dall’altra parte del campo c’è Roger Federer, artista sopraffino della racchetta. Con la vittoria sul cemento del torneo ATP 500 Dubai Duty Free Tennis Championships, il tennista elvetico ha centrato il secondo successo stagionale dopo Rotterdam (ATP 500, cemento indoor) e 72° della sua straordinaria carriera. Nei cinque match disputati negli Emirati Arabi, dove si era già  imposto in quattro precedenti edizioni (2003-05, 07), non ha mai perduto un set, dimostrando una notevole solidità  mentale e di colpi contro le bordate dell’argentino Juan Martin Del Potro in semifinale, e aggiungendo nuovi capitoli al manuale del Tennis in finale contro Murray.Niente poker invece per il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, che veniva da tre affermazioni consecutive a Dubai (2009-11). Il serbo è arrivato alle semifinali abbastanza agevolmente per poi offrire una performance inguardabile contro lo scozzese Andy Murray, contro cui ha avuto un sussulto d’orgoglio solo a partita quasi compromessa, con il suo avversario che serviva per il match in vantaggio di un set e di un break nel secondo set. Ma più che meriti di Djoko, è stato il braccino di Andy a tremare, facendo allungare la partita fino al cinque pari, per poi terminare 7-5 con altri errori gratuiti di Djokovic.

La finale di Dubai ha visto scendere in campo gli atleti che a oggi giocano il miglior e più vario tennis. Andy Murray e Roger Federer. Il primo, ancora alla ricerca della consacrazione definitiva, il secondo deciso a vivere un 2012 da assoluto protagonista, coronandolo magari con la diciassettesima vittoria in una prova del Grande Slam. Nell’atto finale del torneo si sono visti tutti i colpi possibili, persino smorzate di risposta per chiamare l’avversario a rete e poi cercare di passarlo. Andy Murray esce a testa alta, ma gli capita troppe volte di farlo, vedi anche semifinale Australian Open 2012 persa con onore contro Novak Djokovic. Domenica si è inchinato a un Federer in forma smagliante. Ci può stare, ma è evidente che la svolta per il tennista britannico debba ancora arrivare. Il suo coach Ivan Lendl prenda nota, e agisca il prima possibile.

Per il bene di questo sport infine, è auspicabile che Roger Federe possa continuare a esprimersi su questi livelli per almeno altri dieci anni.

Cambiando continente, nell’ultima settimana del circuito mondiale, c’è stata parecchia gloria anche per l’Italia. Al WTA Abierto Mexicano Telcel di Acapulco, mentre lo spagnolo David Ferrer conquistava il torneo per la terza volta consecutiva, nel tabellone femminile il tricolore imponeva la sua legge con tre atlete in semifinale. A vincere alla fine è stata la bolognese Sara Errani, che in semifinale ha battuto l’amica e compagna di doppio Roberta Vinci (64 61), e in finale ha sudato sette camice per avere la meglio su Flavia Pennetta, superandola 57 76(2) 60. Trionfo azzurro anche in doppio, con la coppia titolare della squadra di Federation Cup, Vinci/Errani, che si è aggiudicata il torneo senza mai perdere un set, e chiudendo contro la coppia Dominguez/Parra Santonja con un eloquente 62 61.

Luca Ferrari, giornalista/fotoreporter
ferrariluca@hotmail.it

[5 marzo 2012]

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